Piano Pastorale Parrocchiale (2007-2011)   




Piano Pastorale Parrocchiale (2007-2011)





PRESENTAZIONE DEL PIANO PASTORALE

“Erano assidui nell’insegnamento degli Apostoli, nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” (Atti 2,42).
È l’icona della Chiesa degli Atti degli Apostoli, che la nostra Comunità vuole far propria progettando e programmando nel Progetto Pastorale il suo cammino, alla luce delle indicazioni progettuali della Chiesa, delle linee pastorali della Diocesi Ambrosiana, “Famiglia comunica la tua fede!” nonché della spiritualità Murialdina, a cui la nostra comunità si ispira. È senz’altro un ardito progetto che chiama in causa tutta la comunità Parrocchiale, Sacerdoti e Laici insieme, nella “cordata” dei gruppi ecclesiali operanti in essa, con senso di corresponsabilità e di comunione, chiamati ad entusiasmarsi e ad entusiasmare nell’azione pastorale, dando prova di fede in Dio e fedeltà all’impegno assunto.

Partiamo sotto il segno della speranza, non saremo delusi, perché lo Spirito Santo non delude e da forza ai nostri cuori, infondendo in noi l’amore di Dio (Rom. 5,1-5) “L’amore di Dio è in mezzo a noi”.

Invitiamo tutti ad accogliere come dono, grazia, il Progetto e lasciamoci coinvolgere, sapendo che l’Artefice della chiesa è lo Spirito Santo.
Invochiamo l’aiuto del Signore, di Maria Santissima, Madre del Buon Consiglio, di San Giuseppe e di San Leonardo Murialdo, nostro Patrono e Padre.

p. Guglielmo Cestonaro- Parroco,
i sacerdoti e il CPP


Milano, settembre 2007


PROGETTO PASTORALE PARROCCHIALE 2007-2011


1. INTRODUZIONE


A) “Ecco il momento favorevole”

“Il momento che stiamo vivendo è un tempo di crisi, un tempo cioè in cui la mancanza di prospettive storiche, unita ad una certa abbondanza di beni materiali, rischia di addormentare le coscienze nel godimento egoistico di quanto si possiede, dimenticando la gravità dell’ora ed il bisogno di scelte coraggiose ed austere”.

Così si esprimeva il nostro Arcivescovo Carlo Maria Martini, nella lettera pastorale del 1994–1995 ”Sto alla porta” n. 2. Ci sembra però di poter aggiungere, con il Sinodo 47° n.5, che “il tempo presente è anche un tempo di grazia, donato da Dio all’uomo, perché lo riconosca come Signore della sua vita e della sua storia”; un tempo che sollecita le singole comunità a rispondere con un’appropriata evangelizzazione del momento, aperta e coraggiosa ad intraprendere strade nuove, sotto la sapiente guida dello Spirito Santo, ispiratore e vivificatore unico ed insostituibile dell’annunzio della Buona Novella.

È in questo contesto che la nostra comunità, spinta da una forte presa di coscienza del proprio ruolo missionario, ha sentito l’urgenza di pensare e scrivere una pagina progettuale per meglio favorire percorsi ed itinerari catechetici e pastorali, tenendo in debito conto il tessuto sociale e la memoria storica del territorio in cui la parrocchia ha bene armonizzato, sin dall’inizio e a tutt’oggi, l’impegno cristiano ed ecclesiale dell’annuncio, della celebrazione e del servizio della carità.


B) “Cos’è un Progetto Pastorale Parrocchiale”

Come dice il Sinodo 47° n. 143 § 1: “la Parrocchia è una comunità visibile di credenti. La sua comunione deve tradursi in un cammino pastorale unitario perché la crescita personale e comunitaria sia veramente al servizio della edificazione della chiesa. La necessità che la comunione si esprima anche ad un livello di visibilità e di convergenza pastorale intende evitare la dispersione o l’egemonia di persone o gruppi particolari e favorire la presenza e la crescita di tutti i fedeli con i propri carismi”.

A tale progettualità, gratuito ed esclusivo dono di Dio e non semplice azione ed iniziativa sociale, “dovranno far riferimento tutti: sacerdoti, futuri diaconi, consacrati, religiose e laici; in essa debbono convergere tutte le associazioni, i movimenti ed i gruppi della Parrocchia. Essa va condotta con criteri palesemente oggettivi, favorendo la continuità della sua vita, anche al di là del cambiamento dei suoi stessi pastori; dovrà interpretare i bisogni della Parrocchia, scegliere le mete possibili, privilegiare gli obiettivi urgenti, disporsi alla revisione annuale del cammino fatto, mantenere la memoria dei passi compiuti” (Sinodo 47° n.143 § 3).
Modello di ogni progetto pastorale è, e dovrà essere sempre, la storia della Salvezza, punto di riferimento e fonte di ogni altro progetto di promozione umana e cristiana.


C) “Come nasce l’Icona del nostro Progetto”

Tutto nasce dall’azione dello Spirito che suscita nei nostri cuori il desiderio di guardarci e rapportarci, non più come singole persone, come singoli gruppi impegnati, ma come un’unica comunità cristiana in cammino sulle orme dell’unico maestro Gesù Cristo.

Poiché la Chiesa è popolo di Dio in cui tutti i fedeli, in virtù del Battesimo, hanno la stessa uguaglianza nella dignità e nell’agire, ci pare naturale chiedere a ciascuno la scelta di un brano biblico in cui identificarsi e nel quale la comunità intera possa riconoscersi. Nasce così l’icona del Progetto, individuata nella vita della prima comunità cristiana di Gerusalemme: Atti 2, 42-48, dove l’Evangelista Luca descrive la vita della comunità: “Erano assidui nell’ascoltare gli insegnamenti degli apostoli, nella frazione del pane e nella preghiera e nell’unione fraterna; e tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune”.


D) “Progetto Pastorale e Territorio”
Quale relazione?

Il decreto conciliare “Ad Gentes” del Vaticano II (nn. 19 – 20) dice che “ogni Chiesa particolare, ogni Parrocchia deve sentirsi inviata anche a coloro che non credono in Cristo e alla testimonianza di vita dei singoli fedeli e della comunità tutta.” Pertanto la “progettualità pensata e scritta” dalla comunità deve contenere esplicitamente un forte richiamo alla evangelizzazione e alla missionarietà del suo territorio, nel rispetto delle scelte di vita, di confessione e di cultura di quanti vivono dentro o fuori il cammino cristiano, attraverso forme di collaborazione, sia nel campo della evangelizzazione come in quello della carità e della promozione umana, per poter costruire “quel tessuto tra casa e casa, tra rione e rione, affinché la vita cristiana non sia solo un convergere verso la comunità, ma la Parrocchia si dilati verso gli spazi della vita quotidiana” (Sinodo 47).


E) “La Parrocchia:
Luogo privilegiato della Pastorale ordinaria”

Nel n. 137 § 1 del Sinodo 47° si dice: “La Parrocchia è luogo nel quale la fede può diventare accessibile a tutti, entro le condizioni della vita quotidiana”; pertanto la Parrocchia, nell’ambito del suo territorio, è chiamata ad essere punto di riferimento di tutti i suoi membri, orientando la sua azione pastorale e promozionale umana non solo in tutte le tappe dell’esistenza, ma anche nelle diverse forme della vita cristiana e sociale–aggregativa, perché è nella vita della comunità stessa che esse trovano il luogo adatto e privilegiato per interpretare e vivere, alla luce del Vangelo, le istanze fondamentali della propria esistenza e della propria testimonianza di vita cristiana.


F) “La Parrocchia:
Luogo privilegiato della Missione e Comunione”

La Parrocchia, se vuole essere veramente se stessa, non può non vivere tutta la sua azione pastorale secondo un’ottica propriamente missionaria. Occorre pertanto “ravvivare in tutte le componenti della Comunità parrocchiale la convinzione che la cura pastorale, quando è svolta con la coscienza che la Chiesa deve accompagnare gli uomini e le donne al Signore Gesù, è per sua natura missionaria” (Sinodo 47° n. 150 § 1).
Ogni missione viene da Dio, si appoggia su Dio, si completa e si consuma in Dio; è indispensabile perciò un’intima unione con Dio; è indispensabile, altresì, che sul suo volto la Parrocchia porti i segni di riconoscimento ed i tratti inconfondibili dell’amore misericordioso del Padre. Solo partendo da questa intima comunione in Dio e tra i membri, suoi figli, è possibile giungere ad una fruttuosa missione, perché “una missione che non sia vivificata dalla comunione è equivoca e una vita di comunione che non si apra alla missione è ambigua” (Comunione e Comunità Missionaria n. 18).








2. LE LINEE PORTANTI DEL PROGETTO

A) L’AMBITO DELLA PAROLA ANNUNZIATA: “CATECHESI

“Assidui nell’ascolto della Parola”

Ogni comunità che si richiama a Cristo è anzitutto riunita in ascolto del Verbo di Dio, fatto uomo per rivelarci il Padre. La Parola è lo strumento infallibile per sintonizzarci con il Cristo che ci ammaestra e ci guida al rapporto con Dio; essa ci aiuta a leggere la presenza di Dio nella nostra quotidianità, illumina ed alimenta la nostra vita spirituale personale e comunitaria e dovrà essere centro della nostra azione pastorale e punto di riferimento costante del nostro operare in comunità.

La Catechesi deve condurre la comunità ed i singoli cristiani alla maturità della fede. Deve prendere in considerazione l’insieme della vita dell’uomo, radicarsi nelle condizioni sociali, economiche, politiche, culturali e religiose dei catechizzandi. Deve essere alla portata di tutti, nel rispetto dei vari ritmi di crescita, di maturazione e d’inserimento all’interno della comunità, anche in luoghi lontani, difficili, restii, con metodologie ed approcci appropriati e rispettosi.

Una cura particolare sarà riservata alla preparazione dei catechisti della Iniziazione Cristiana, dal Battesimo alla Riconciliazione, all’Eucaristia e alla Cresima affinché possano essere in grado di stabilire una buona intesa con i piccoli. È importante adottare linguaggi che possano far presa sui bambini, stimolandone l’interesse e la fantasia: ad esempio fumetti e video. In sintonia con le esperienze di alcune parrocchie della diocesi, uno sforzo particolare si sta facendo per un cammino post-battesimale avvicinando i genitori con alcuni incontri durante l’anno, per dare l’occasione di approfondimento del dono ricevuto e per far vivere l’esperienza comunitaria.

Per quanto riguarda la catechesi per gli adulti, è stato notato che la trattazione di argomenti che hanno impatto sulla vita di tutti, porta ad un incremento di partecipazione e di interesse. Da prendere in considerazione anche la possibilità di organizzare conferenze ed incontri su questioni di attualità che abbiano rilevanza per la vita della Chiesa e dei fedeli.


B) L’AMBITO DELLA PAROLA CELEBRATA: “ LITURGIA

“Assidui nell’Eucaristia e nella Preghiera”

L’Eucaristia è il momento forte dell’esperienza comunitaria. “Insieme con l’ascolto della Parola, la comunione fraterna e la comunità di preghiera, essa è l’elemento inconfondibile che esprime la vita della Chiesa”. (Sinodo 47° n. 51).

La preghiera personale e comunitaria è l’elemento fondante nella costruzione della comunità e dell’unione fraterna dei membri. “In verità vi dico ancora: - Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà, perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,19-20).

Sostenuta da questa certezza, la Comunità vede accrescere e qualificare il numero dei suoi figli e “sul modello della Chiesa degli Apostoli, la Chiesa Ambrosiana s’impegna a mettere l’Eucaristia al centro della sua missione e ad incrementare il rapporto tra Eucaristia e vita, mediante le forme e gli strumenti più adeguati allo scopo” (Sinodo 47° n. 51). Solo questa centralità Eucaristica farà della nostra comunità una realtà fraterna, apostolica e salvifica.

Tutte le Celebrazioni siano inserite in un rito sempre più vivo e “aggiornato”, operando sulla forma e sulle persone che lo celebrano e lo vivono, favorendo il coinvolgimento e la contemplazione di quanti partecipano al rito, con i gruppi del Coretto, formato da giovani e della Corale Murialdo.


C) L’AMBITO DELLA PAROLA SERVITA: “CARITÀ

“Assidui nell’unione fraterna, proiettati nella missionarietà”

L’amore a Dio e agli uomini costituisce il centro della vita e dell’attività d’ogni cristiano. L’impegno deve tendere a realizzare un’unità di mente e di cuore nelle diverse dimensioni dell’essere Chiesa nella quale ci troviamo a vivere e ad operare. Compenetrati dalla Trinità, l’amore diventa partecipazione dell’uno alla vita dell’altro. Dalla condivisione dei cuori si dovrebbe “murial-dinamente” giungere alla condivisione dei beni, secondo uno stile di vita sobrio e semplice.

Solo una comunione di vita di preghiera, d’ascolto della parola e di partecipazione all’Eucaristia, può originare una vera comunità unita e fraterna, aperta agli uomini e all’annunzio della Buona Novella; è qui la sorgente di un’azione concordata tra quelle persone legate dalla grazia della comunione, senza la quale non ci sarà una vera e fruttuosa missione salvifica; bando quindi ai “navigatori solitari” e alle “mine vaganti” che non hanno posto nella chiesa missionaria: “istruita dall’ascolto e al comando non certo “facoltativo” ma moralmente “obbligante” di Gesù, è chiamata ad annunciare il Vangelo a tutti gli uomini: “Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato” (Sinodo 47° n.28: Mt. 28, 19-20).

Tale Missione, annunciata dalla Parola di Dio e professata nella Liturgia, ha fortemente bisogno di farsi concreta nell’amore e nella giustizia, favorendo e promuovendo quel progetto nel quale la Chiesa oggi meglio si riconosce e si identifica con il Vangelo della carità, vale a dire: “l’opzione preferenziale per i giovani poveri, gli oppressi, gli emarginati” (Convegno Loreto, ’85; Evangelizzazione e Testimonianza della carità, CEI ’90; Convegno Ecclesiale di Palermo, ’95).

È nel “Vangelo della carità” il punto di partenza per rinnovarsi e rinnovare oggi nella comunità le relazioni umane; partendo dai poveri si “rende un servizio a tutti, si ricorda ad una certa cultura dell’efficienza e della forza, la propria debolezza. Senza la vera solidarietà con i più deboli, si costruisce una società dalle dimensioni non umane” (Sinodo 47°).

Da qui “l’identikit” di una Comunità Parrocchiale chiamata a servire e ad amare, andando verso i fratelli con il vocabolario dell’amore. Essa serve ed ama se favorisce la fraternità; se opera la prossimità; se rende salda la comunione; se tutta la sua azione porta ad una fruttuosa missione.








3. I SOGGETTI DELLA CORRESPONSABILITÁ


Nel Sinodo 47° n. 142 leggiamo: “l’azione pastorale della Parrocchia ha come soggetto non solo il parroco con gli altri presbiteri, ma anche l’intera Comunità, animata da vocazioni, carismi e ministeri diversi e contrassegnata da un vivo senso di responsabilità”.

Questo principio, ispirato alla nuova dinamica pastorale conciliare, apre realmente le porte ad una cosciente e responsabile “gestione” comunitaria della Parrocchia, coinvolgendo in essa tutti i fedeli “perché ognuno si senta partecipe ed attivo nella Parrocchia, secondo il modo che gli è proprio dell’ufficio sacerdotale, profetico e regale di Gesù Cristo” (Sinodo 47° n. 132,2).

A questo proposito la Comunità deve costantemente creare e promuovere una vera cultura della corresponsabilità e partecipazione attraverso la predicazione, la catechesi e la formazione, portando tutti ad acquisire, come dice il Sinodo 47°, “una vera coscienza di appartenenza alla Chiesa come realtà di comunione e di corresponsabilità; una reale capacità di dialogo e di confronto; una attenta promozione delle diverse vocazioni e dei diversi ministeri; un attaccamento appassionato alla propria comunità ecclesiale insieme ad una grande apertura alla cattolicità della Chiesa e alla missionarietà” ( n. 142,2 ).








a) Presbiterio parrocchiale

E’ costituito dal parroco e dai vicari parrocchiali. “Il Presbiterio, raccomanda il Sinodo 47°, deve essere il luogo della vera fraternità che deve esprimersi in una chiara testimonianza di comunione per la comunità parrocchiale e in un’azione pastorale comune” (n. 144,2 ).
Essendo la nostra Parrocchia affidata a Religiosi Giuseppini del Murialdo, il parroco, pur essendone il responsabile e il rappresentante di fronte al Vescovo e all’autorità civile, ha il compito ed il dovere di coinvolgere moralmente tutta la Comunità Religiosa nella conduzione pastorale, offrendo un’immagine compatta ed unita nella sua progettualità.


b) Consiglio Pastorale Parrocchiale

È lo strumento fondamentale per l’azione pastorale unitaria di tutta la progettualità pastorale della Parrocchia; esso è collocato “nell’ambito della collaborazione tra presbiteri, diaconi, consacrati e laici ed è uno strumento tipicamente ecclesiale, la cui natura è qualificata dal diritto–dovere di tutti i battezzati alla partecipazione corresponsabile e dell’ecclesiologia di comunione” (Sinodo 47° n. 147 §§ 1-2).
Ogni anno è indispensabile verificarne i passi compiuti, gli obiettivi raggiunti e le mete da raggiungere; per la sua creazione, struttura e funzionalità rimandiamo allo Statuto ed ordinamento interno (vedi appendice).


c) Consiglio Pastorale Affari Economici

Così lo definisce il Sinodo 47°: “è lo strumento di partecipazione per la cura pastorale dei beni e delle attività parrocchiali; esso è obbligatorio, come aiuto al parroco per la sua responsabilità amministrativa” (n. 148).
Tutti i suoi membri siano attivamente inseriti nella vita della Parrocchia e siano capaci di valutare le scelte economiche con spirito ecclesiale e competenza professionale. Tra il Consiglio Pastorale e il Consiglio Affari Economici, afferma il Sinodo, vanno mantenuti stretti rapporti.


d) Consiglio dell’Oratorio

Ha il compito e la responsabilità di accompagnare e sostenere il cammino educativo dei ragazzi e dei giovani che orbitano intorno e dentro l’Oratorio, lavorando fianco a fianco con il responsabile dell’Oratorio, che sarà un Religioso Sacerdote.
Il Consiglio dovrà far crescere la cultura e la pastorale oratoriana in una presa di coscienza da parte di tutti, coinvolgendo tutti a ritenere lo stesso Oratorio parte integrante della Comunità Parrocchiale e luogo privilegiato di socializzazione e di relazioni autenticamente umane ed evangeliche. Nel suo interno vi sono vari gruppi quali il Circolo Anspi (bar), gruppo teatro, gruppo musica, gruppo ludoteca, gruppi dopo cresima, scout, gruppo danza e CDE (Centro Diurno Educativo). E’ retto da un proprio Progetto che dovrà essere sempre approvato dal Consiglio Pastorale Parrocchiale.


e) Assemblee Parrocchiali

Sono, dice il Sinodo 47°, “occasione per coinvolgere, ascoltare ed informare tutta la comunità cristiana a proposito delle principali questioni pastorali inerenti la vita della Parrocchia, in sede sia di progettazione sia di verifica” (n. 147,2).


f) Commissioni Parrocchiali

Esse hanno il compito, dice il Sinodo 47°, di promuovere le diverse attività pastorali riguardanti la Catechesi, la Liturgia, la Carità e la Missionarietà. Spetta al Consiglio Pastorale Parrocchiale indirizzarle, animarle, verificarne l’attività. A discrezione del Consiglio Pastorale Parrocchiale stesso, possono essere create, per l’occasione, anche altre commissioni.








4. I SOGGETTI OPERATIVI DEL PROGETTO


A) Catechistico - Iniziazione Cristiana

Opera nella formazione alla Fede e nella preparazione dei bambini alle tappe sacramentali della iniziazione cristiana: Battesimo, Confessione, Comunione e Cresima, con coinvolgimento “caden-zato” delle famiglie, con momenti di ascolto e di preghiera. Del gruppo catechistico vi fanno parte mamme, papà e giovani. Il gruppo necessita di particolare attenzione nella formazione e nella nuova didattica pastorale. Il gruppo si incontra mensilmente per la formazione, preghiera e scambio di esperienze a livello parrocchiale e decanale; si auspica un incontro annuale “prolungato” per valutare il cammino fatto, migliorarne l’anda-mento e promuovere progetti ed iniziative. Una particolare attenzione merita l’esperienza post battesimale, suggerita dalla diocesi e che la parrocchia ha avviato per i genitori nell’intento di approfondire il dono ricevuto dai figli e per far vivere momenti comunitari.


B) Catechesi Corsi Prematrimoniali

Il gruppo, composto da coppie sposate e da una presenza di un sacerdote offre un servizio di accoglienza e di evangelizzazione alla famiglia, in atto e in fieri, nell’approssimarsi della tappa sacramentale. Necessita al suo interno di costante formazione e sostegno in quanto è difficile e complessa, l’attenzione e la cura che la Parrocchia oggi rivolge alla famiglia e ai giovani nelle scelte vocazionali. A questo scopo è diretta l’attenzione, la cura e la formazione verso il gruppo delle “Coppie e Famiglie Giovani”.


C) Azione cattolica adulti

Sono un gruppo impegnati a vivere, ciascuno “a propria misura” e in forma comunitaria, l’esperienza di fede, l’annuncio del Vangelo e la chiamata alla santità. Si impegnano a vivere la loro vocazione laicale lavorando e collaborando con i pastori e al servizio del territorio in cui vivono. Eredi di una lunga storia, al servizio della Chiesa, oggi raccolgono un tesoro prezioso, consegnato da uomini e donne, testimoni del Risorto, che hanno saputo fino in fondo essere interpreti dei segni dei tempi.


D) Catechesi adulti e Gruppo biblico

Il gruppo si ritrova settimanalmente con l’intento di accostare in forma sistematica la sacra Scrittura, con una lettura continuata, nello stile della lectio divina. E’ seguito da un sacerdote e da alcuni laici più preparati. Il gruppo è aperto a tutti, si ritrova al martedì, in base al calendario.


E) Associazione Mamme Apostoliche

Ha l'obiettivo di favorire, pregare e sostenere ogni tipo di vocazionalità con una predilezione particolare alle vocazioni sacerdotali e alla vita consacrata. Con grande spirito di appartenenza si impegna a mantenere viva l'attenzione della nostra comunità a tutte le vocazioni della Famiglia del Murialdo.


F) Comunità d’ascolto

La Comunità d’ascolto è un itinerario di catechesi per adulti che propone di ripercorrere la storia della salvezza dall’Antico testamento al Nuovo, per imparare a vedere in ogni circostanza la presenza del Signore nel quotidiano e vivere in ogni circostanza l’atteggiamento del Servo. Lo fa partendo dall’ascolto della Parola, perché nella Parola c’è una potenza che lascia un segno (Is.55,10-11). Il lavoro viene svolto in comunità il mercoledì.


G) Ministri Straordinari della Comunione

È un servizio svolto con serietà, decoro ed impegno costante a beneficio di tutti coloro che, anziani o malati, sono impossibilitati ad accedere alla Parrocchia come luogo di culto. Viene curata mensilmente la loro preparazione e formazione permanente, pastorale e liturgica, in quanto il gruppo è anche al servizio della Parola di Dio e dell’altare.


H) Famiglie Adulte “Adamo ed Eva”

È un gruppo attento ed aperto alla formazione e crescita spirituale delle coppie adulte. Il suo impegno è dentro il cammino delle nuove strade e metodologie che la Chiesa, in questi ultimi anni, sta favorendo e incoraggiando nell’intento di una attuale riscoperta del ruolo della famiglia catechizzata e catechizzante. Questo gruppo è seguito da un sacerdote e da una equipe di animatori che mensilmente si incontrano per il confronto e il riscontro del cammino fatto.


I) Rinnovamento nello Spirito

È una corrente di Grazia, suscitata dallo Spirito Santo dopo il Concilio Vaticano II. Un movimento Ecclesiale che ha come scopo la riscoperta della Grazia Battesimale e sperimenta la Grazia Santificante e carismatica dello Spirito Santo.
Il gruppo si riunisce regolarmente ogni giovedì ed ha come punto di riferimento l’incaricato della comunità religiosa.


J) Comunità Neocatecumenale

Da qualche tempo presso la nostra parrocchia si incontra 2 volte alla settimana la comunità neocatecumenale, cammino sorto 40 anni fa e che Giovanni Paolo II ha riconosciuto come “un itinerario di formazione cristiana valido per la società e per i tempi odierni”.
Sono impegnati nell’evangelizzazione soprattutto dei lontani, e sono ormai diffusi in tutto il mondo con seminari e famiglie in missione.


K) Animatori dell’Oratorio

È impegnato nell’animazione e nella promozione di uno stile educativo ispirato al Vangelo. Si propone di favorire la crescita in autonomia nel rispetto della libertà individuale, stimolando alla propria responsabilizzazione in modo che ognuno possa scoprire le proprie aspirazioni e realizzare la propria creatività, attraverso momenti formativi e ricreativi (tornei, uscite, feste, ludoteca, doposcuola, etc.) che favoriscano maturità e responsabilità nella socializzazione oratoriale presente e futura.


L) Educatori Comunità Giovanile

È orientato alla crescita ed alla maturazione dei suoi componenti, proiettando successivamente la propria azione a formare e guidare ragazzi e giovani del dopo-Cresima. È fortemente sentita l’esigenza di incontri formativi e di preghiera; si auspica un forte legame alle proposte educative e pastorali, della Comunità, del Decanato, della Famiglia del Murialdo.


M) Agesci Milano X

Dal 1992 è presente nella parrocchia il Gruppo Agesci MI X con le varie branche (branco dei lupetti, reparto scout, guide, noviziato e clan) animate da una Comunità Capi. Il gruppo intende educare i ragazzi attraverso il metodo scout, ideato da Baden-Powell, in sintonia con i principi cristiani. E’ auspicabile un sempre maggiore inserimento in questo territorio e nella parrocchia.


N) Famiglia del Murialdo

Manca nella Parrocchia questa realtà, tanto auspicata dalle delibere capitolari dei Giuseppini e strettamente legata alla spiritualità del Murialdo. I suoi membri sono invitati a vivere momenti di formazione permanente e di preghiera. Si avverte la necessità di vivere più frequentemente la fraternità e la comunione, condividendo anche la concretezza della vita. Il gruppo dovrebbe vivere lo spirito e il carisma murialdino, essere al servizio della comunità ed i suoi membri dovrebbero essere sempre più inseriti in diversi ambiti di impegno parrocchiale. In questo ambito desideriamo la presenza di tanti Ex Oratoriani, soprattutto giovani.


O) Gruppo Missionario

Attualmente nel Gruppo missionario “Ettore Cunial” si vive una certa vivacità di formazione e di impegni missionari rivolti soprattutto alle missioni giuseppine, attraverso alcune iniziative concrete, quali: giornate missionarie, proposte culturali ed impegni di animazione missionaria. Numerose sono le adozioni a distanza e sostegni economici a vari progetti dei missionari. Ogni anno più persone vivono esperienze di volontariato in terra di missione. Un giornalino ogni anno sintetizza il lavoro svolto. Il gruppo è anche bene collegato con il Decanato con partecipazione alle riunioni mensili, animate dal responsabile religioso nominato dalla Diocesi.


P) Volontari del Gruppo “Noi con noi”

È un’ esperienza che abbraccia, dentro e fuori i confini della nostra Parrocchia, diverse tipologie di persone più sensibili a gesti di solidarietà a favore di quanti vivono situazioni di handicap psico–fisici. Animate da forte spirito di familiarità, sono impegnate a vivere momenti di particolare comunione in occasione di feste e di iniziative varie. I volontari si ritrovano in incontri periodici e assieme agli assistiti partecipano spesso alla vita della Comunità parrocchiale. Sarebbe auspicabile che tutti partecipassero alla S. Messa delle ore 10 nella prima domenica del mese.


Q) Conferenza di San Vincenzo,
Volontariato Vincenziano e Centro di ascolto

Svolgono attività di ascolto, di accoglienza e di solidarietà, prestando particolare attenzione a persone in difficoltà - della Parrocchia e non - offrendo servizi di pronto intervento e di consulenza a largo raggio. La loro attività, in questi ultimi anni, si è molto intensificata a seguito di nuovi fatti storici, quali l’immigrazione e le nuove povertà. Costante è il servizio mensile dei pacchi viveri e del guardaroba. Da poco è presente l’Associazione Alcoolisti in trattamento (ACAT).
I vari gruppi caritativi sono animati e guidati da volontari/e, da religiose Vincenziane e da un sacerdote. Sono coadiuvate da un gruppo di volontari specializzati in base alle loro conoscenze e attività professionali, atti ad assistere ed indirizzare in modo opportuno le varie situazioni: legali, fiscali, sindacali, sanitarie, ricerca di lavoro, ecc (pensionato A.C.A.I.).
Per garantire un servizio efficiente e costante nel tempo, ogni anno qualifica alcune persone con corsi di aggiornamento predisposti dalla Caritas Diocesana.
All’interno del loro cammino, sono collegati con la Caritas ambrosiana, con la Caritas decanale, con il Movimento della Vita e con il Consultorio Familiare di via Strozzi.


R) Terza Età

Il Gruppo dei volontari è impegnato a riservare particolare attenzione agli anziani e a quanti vivono soli; è un gruppo molto affiatato ed unito. E’ aperto alle proposte del Decanato. Si riunisce ogni settimana, alle volte anche per momenti formativi. Organizza anche delle gite e dei soggiorni estivi al mare e ai monti. E’ animato da alcune volontarie e dall’assistente religioso della Comunità.


S) Attività Sportive: G.S. Murialdina - calcio

È impegno primario dell’Oratorio, utilizzare le proprie strutture per la crescita umana e cristiana di ragazzi e ragazze che svolgono attività sportiva. Attività che deve sapersi coniugare con gli obiettivi pastorali e educativi individuati nel Progetto Pastorale della Parrocchia e nel Progetto Educativo dell’Oratorio, nell’ambito dei quali l’attività sportiva calcistica della Murialdina si inserisce, coordinandosi con le iniziative formative, educative e catechetiche rivolte ai ragazzi e ai giovani.
Le strutture sportive sono aperte anche ai bisogni del territorio, ospitando al proprio interno presenze non propriamente legate all’Oratorio, fermo restando per tutti il dovere di rispettare il luogo, la finalità e lo spirito dell’Oratorio, auspicando lo sviluppo di nuove iniziative sportive.


T) Mezzi di comunicazione

Ogni sabato e domenica viene distribuito il foglio informativo “Di Domenica in Domenica” che riassume le attività della parrocchia per la settimana successiva.
Il mensile “Camminare Insieme” è strumento di riflessione e di confronto sulle tematiche di attualità, e garantisce informazione attenta alle problematiche dei quartieri e della comunità.
Il sito www.murialdomilano.it è l’ultima iniziativa, in ordine di tempo, di cui la parrocchia si è dotata per un’informazione rapida, aggiornata e storica. È il luogo che vuole fornire una visione di insieme della realtà parrocchiale.


U) Associazione Ex Oratoriani

Tiene uniti coloro che hanno vissuto l'esperienza oratoriana in passato in modo che la nostra comunità rimanga sempre per ciascuno di loro un punto di riferimento importante per la propria vita. Fa proprio il carisma della Congregazione di San Giuseppe e si riconosce come suo prolungamento. Alimenta la formazione cristiana dei suoi soci secondo lo spirito giuseppino e ravviva continuamente il legame di amicizia.


V) Ludoteca

Ha l'obiettivo di favorire l'aggregazione e l'integrazione tra ragazzi di origini, culture e di ceti sociali diversi. Attraverso la condivisione degli spazi, dei giochi e delle attività si vuole rendere l'altro meno estraneo o straniero, superare i pregiudizi, favorire la collaborazione, il reciproco rispetto e conoscenza. Offre anche uno spazio per il sostegno scolastico di tutti i ragazzi con particolare attenzione agli stranieri in stretto contatto e collaborazione con la scuola del territorio.


W) Corale Murialdo

Si dedica alla animazione della liturgia e alla diffusione della musica sacra attraverso un'intensa attività concertuale.


X) Gruppo Canto

Anima la liturgia domenicale della messa delle 10.00 coinvolgendo il più possibile i ragazzi della catechesi rendendoli protagonisti attraverso il canto.


Y) Gruppo Teatro Murialdo

Riunisce persone di età diversa, appassionate della recitazione, del canto e dello stare insieme con spirito di condivisione. Con il ricavato degli spettacoli spesso sostiene iniziative di solidarietà.


Z) Volontariato in parrocchia

Molte sono le persone che danno del loro tempo in vari servizi preziosi per la nostra comunità parrocchiale. È un servizio spesso umile e silenzioso, ma estremamente necessario per la vita della comunità.








BIBLIOGRAFIA


“Sto alla porta”:
Lettera Pastorale Card. Carlo Maria Martini: ’92 – ’94

Sinodo 47

“Ad Gentes”:
Decreto su “L’attività missionaria della Chiesa”: Conc. Vat. II°.

“Comunione e Comunità Missionaria”:
Documento pastorale della CEI

Convegno Ecclesiale di Palermo 1995 e di Verona 2006

Piano Pastorale diocesano 2006/2009:
“L’amore di Dio è in mezzo a noi”.



Brown, on the other hand, in audemars piguet replica ceramic is a new color for Rolex. In addition to the first ever bi-colored ceramic bezel on the new GMT-Master II Day/Night, the brown colored ceramic bezel on this new rolex replica uk Cosmograph Daytona 116506 is a fresh thing for 2013. I personally think Rolex paired brown with this particular shade of blue because of Paul Newman. Now, of course, Paul Newman is an important guy for rolex replica uk because of the famed "Paul Newman Daytona." One of the most celebrated rolex replica uk Daytona models around, the Paul Newman Daytona is a sweetheart at auctions. Rather than recreate a Paul Newman rolex replica watches Daytona dial (again), Rolex replica watches paid homage to the late actor's famous blue eyes. In his youth he had brown hair, and for me the blue and brown dial mixes well with the imagery many people have when they think of Paul Newman in his earlier days. Even as an old man, Newman's face was marked by his striking blue eyes.