21 febbraio 2006. Ho organizzato una festa di carnevale alla scuola statale elementare di “Enzino Basico” “23 de Janeiro” così si chiama la scuola. In Guinea Bissau ospedali e scuole sono dedicati a date e eventi legati alla storia della rivoluzione: alla lotta per l’indipendenza.
Oltre la ricca merenda a base di biscotti, caramelle, tortelli e bibite, ho distribuito a tutti una maglietta. Inoltre ho organizzato una lotteria, a cui… con grande sorpresa… tutti hanno vinto. Il sorriso che arrivava agli orecchi e gli occhi splendenti sono stati il grazie più riconoscente ricevuto.
3 - 4 marzo 2006. Ho partecipato al corso di formazione degli animatori di comunità organizzato dalla commissione Caritas del Settore di Chacheu, relativo alla pittura e tintura di stoffa (panno). Gli animatori che hanno partecipato provenivano da vari villaggi. Interessante vedere la partecipazione di pure un uomo. Mi ha colpito il fatto che gli africani hanno tutti scelto soggetti europei da dipingere: io ho scelto il frutto del caju. Educare una donna africana vuol dire educare una Nazione, infatti i partecipanti si organizzeranno e porteranno poi alla vendita nei mercati il frutto del loro lavoro.
13 marzo. Nella Cattedrale è stata celebrata una Santa Messa presieduta dal Vescovo, nel settimo giorno della morte di Padre Massedo, un padre francescano portoghese che è morto, oserei dire, …consumato: 46 anni della sua vita sono stati donati per il popolo della Guinea Bissau. Molto toccanti e significative sono state le parole usate per tracciare il profilo di questo eccezionale missionario. “Saudoso” significa letteralmente affettuoso, ma nella sostanza significa: attento all’altro, compassionevole, disponibile, accogliente.
3 aprile 2006. Oggi è morto un bambino che era giunto alla missione molto denutrito a causa dell’incuria della sua mamma. Sono molto triste.
4 aprile. Oggi è stata la volta di una bambina, Neusca, che è arrivata a nove mesi di età e due chili e mezzo di peso. La nonna l’aveva portata dal djambacòs e probabilmente l’aveva avvelenata con tutti i suoi intrugli. Suor Ada poi l’aveva accompagnata all’ospedale di Bissau lasciando medicinali e flebo, perché in Guinea all’ospedale i malati si devono pagare tutto, lasciando cibo e denaro. Purtroppo però il giorno dopo la nonna era scappata e tornata alla missione, precludendo ogni tentativo di salvezza per la piccola “ranocchietta” come la chiamavo io. Suor Ada, di nascosto, l’aveva battezzata.
Inoltre, sempre oggi, ci hanno informato che è morta una donna, tra l’altro incinta, che era stata morsa in tre punti nella gamba da un serpente velenoso. Ce l’hanno comunicato i parenti restituendoci la famosa pietra nera.
Alla luce del Cristo che muore e risorge per tutti noi, vi invio i miei più cari auguri pasquali colmi della più grande speranza.
Donata Corti