Questa domenica II di Pasqua si chiamava, domenica in Albis. Perché in Albis? “In albis deponendis” si diceva tra i primi cristiani. La domenica in cui i neo battezzati, divenuti cristiani durante la solenne liturgia pasquale, deponevano le candide vesti che avevano indossato durante la settimana. La settimana pasquale era una settimana intensa di preghiera e canti.

Ora ha più un significato vacanziero.

Giovanni Paolo II ha voluto otto anni fa con la canonizzazione dell’apostola della Divina Misericordia: Santa Faustina Kowalska, dedicare questa domenica alla Divina Misericordia.

Sì, perché la preghiera è il grido alla Divina Misericordia di fronte alle sofferenze che ci sono nel mondo. Giovanni Paolo II lo vogliamo ricordare nel 3° anniversario della sua morte per il suo grido alla Divina Misericordia: Gesù confido in Te.

don Guglielmo - parroco

Adempiendo il comando del Signore (Marco, 10, 5-20), e accompagnati dall'incoraggiamento del nostro Parroco, stiamo visitando le famiglie di alcune zone della parrocchia. Alcuni ci accolgono, altri no.

A quelli che ci hanno accolto abbiamo detto con grande semplicità, di come l'incontro con Gesù abbia portato la vita vera dentro la nostra vita, la gioia dove prima c'era dolore e fatica, il conforto e il coraggio dove prima c'era la paura e il timore. Abbiamo letto insieme un passo del Vangelo, e abbiamo recitato una preghiera. Non abbiamo chiesto niente, e, dove ci è stato offerto un caffè, lo abbiamo accettato con piacere. In questo tempo di Pasqua, portiamo un piccolo raggio della luce della Resurrezione in alcune case dove c’è il buio della malattia, della miseria, a volte della droga. Qualche volta ci capitano famiglie che hanno bisogno di un più grande conforto: allora segnaliamo il caso a don Guglielmo.

Continueremo a portare una parola di speranza nelle prossime settimane: contiamo sulle preghiere e sull'incoraggiamento della Comunità Parrocchiale di San Leonardo Murialdo.

Stefano e i fratelli della IV Comunità Neocatecumenale